Ti straquoto. Se me lo permetti aggiungo che la ns spesa pubblica è ancora piú insostenibile per i suoi bassi livelli di efficienza.
Il problema è che se a fare i tagli non mettiamo gente preparata e seria (binomio per me inscindibile in un settore delicato come quello sociale) chi taglierà, lo farà solo dove avrà interesse lui e il suo gruppo di potere, rendendo magari ancora piú inefficiente il tutto.
Cosí facendo, il taglio invece di produrre effetti positivi, potrebbe creare una spirale di nuovi costi che porteranno un successivo aumento di spesa per sostenere la nuova situazione.
Visto che siamo in un sito meteo, paragoneria la situazione ad un vortice di bassa pressione: una spirale che gira in senso antiorario (giusto Pepo
) dalla quale é poi difficile uscire.
Insomma bisogna tagliare gli sprechi (e ce ne sono ovunque) ed il risparmio investirlo in riduzioni alle entrate, dello stock di debito pubblico, ed investimenti mirati (magari su progetti industriali fatti da privati cercando di tenere fuori i soliti noti).
Forse quello che ho detto per qualcuno sarà la ricetta sbagliata (puo' essere) e per altri un' utopia (probabile).
Io dico che è un punto di partenza per rimettere il Paese in carreggiata...
Il discorso da fare sarebbe tanto lungo quanto interessante, da economista ti posso dire (*riassunto*) che :
Una riduzione della spesa pubblica (tagli) produce già minori entrate, poichè il minor reddito prodotto nelle tasche di chi riceveva denaro dallo stato, si traduce in minori introiti per i commercianti che ne beneficiavano e così via (moltiplicatori keynesiani di consumo)
Per fare un esempio banale, immagina di lanciare una palla di neve dalla cima di una montagna, man mano che scende tale palla si ingrossa ed arriva (per es) ad essere alta un metro. Di questo metro lo stato tassa il 30%
Il risparmio di spesa a "taglio" lo puoi vedere come il lancio della stessa palla, ma da una altezza piu bassa : arriverà verosimilmenente ad avere una altezza minore, per es. 70cm, ma il 30% di questa palla di neve è decisamente minore di quella di prima.. per cui anche le entrate future saranno minori
Per cui un taglio della spesa produce necessariamente sia una riduzione delle entrate future , causata da una contestuale riduzione del PIL (palla di neve) prodotto dalla spesa stessa (Escludendo quindi tutte le altre cause), sia un aumento della disoccupazione
Tuttavia si puo' anche partire da una altezza piu' bassa, ma bisogna cambiare tragitto.. detto in soldoni, bisognerebbe spendere con un criterio di ridistribuzione di reddito piu' mirato e meno concentrato :
Se lo stato da 1 milione di euro ad una persona, e tale persona ne conserva 700'00 in banca,
300'000 finiranno nel calderone dei consumi e da qui potrà partire il moltiplicatore
700'000 finiranno come potenziali crediti delle banche verso il mercato, che ne richiederà meno tuttavia, proprio per il volume minore creato dai consumi
Tali crediri verranno remunerati ad una persona sola, concentrando ed aumentando ancora di piu' la dipendenza dell'economia da tale persona
Se invece questo milione verrà dato a piu' persone che hanno una c.d. propensione al consumo maggiore potrebbe cambiare il modo in cui tali soldi girano, per es:
800'000 finiranno nei consumi (con effetti moltiplicativi)
200'000 finiranno a formare l'offerta di credito che a questo punto sarà presente ed in misura maggiore, per stimolare le produzioni richieste date dai livelli di consumo maggiori
La redistribuzione di ricchezza creata dalla remunerazione dei redditi da risparmio però stavolta a livello globale è quasi bilanciata, poichè meglio distribuita.. stabilizzando l'economia
Ecco cosa intendo per *modo mirato*
Spero di non averti annoiato