Post by Wester on Feb 1, 2015 21:19:16 GMT 1
Ci sono dei posti in cui scii da una vita, luoghi che conosci da così tanto tempo che la gente ti chiede "Ma non ti sei stufato di sciarci? Non hai voglia di vedere qualcosa di nuovo?", posti che non cambiano negli anni mantenendo gli stessi colori, le stesse sensazioni, gli stessi riflessi. Eppure a certi posti ti ci affezioni e dopo poco non riesci più a farne a meno. Luoghi che ti trasmettono sempre le stesse cose...per fortuna direi, perché certe cose vorresti non cambiassero mai. L'Abetone è uno di questi posti.
Domenica mattina, la sveglia suona alle 6 ma io sono già sveglio da due minuti. Mi succede sempre e la cosa mi preoccupa. Andare, non andare...
Gli altri sono bloccati a casa da influenze, pranzo coi suoceri ed altre menate simili. Quattro ore prima ha messo venti centimetri di polvere sui quaranta del giorno prima. Si va anche da soli malgrado mi piaccia poco non avere compagnia.
E così si parte, credevo fossi uno dei primi ma alle 8.15 c'è già una colonna di auto a 5 km dall'arrivo che procede a passo d'uomo. Parte la sfilata di immagini grottesche di persone che litigano mentre firmano pile di CID, gente alle prese con mezzo creato mentre cercano di montare le catene a -5° ed altre scenette da domenica mattina.
Ho fortuna e parcheggio nell'ultimo posto disponibile alle Regine. Esco, imbraccio i twin tip, metto arva e salgo. Comincia lo spettacolo.
Bosco delle Regine per scaldare i muscoli, la neve sembra farina, leggera come l'aria.
Il cielo si rischiara, tempo di salire alla Croce. Lo spettacolo è sempre fantastico.
Concentriamoci sulle cose importanti, hanno già cominciato a tracciare.
Risalgo sulla croce e mi lancio nel secret spot, talmente secret che hanno già macinato di brutto, o quasi.
Un piccolo angolo di paradiso.
La giornata prosegue in val di luce, passo molte volte dal tratto che collega il Gomito al vecchio snowpark. Polvere finissima di prima scelta.
Pranzo al Pulicchio, simpatica la grigliata messa su dagli organizzatori.
Nel pomeriggio infierisco senza pietà sul bosco delle Regine, a fine giornata (toglierò gli scarponi alle 17) le mie tracce vanno in doppia cifra.
In certi posti non ti stanchi mai di sciare, certi posti ti lasciano il segno...anche se a dire il vero il segno oggi gliel'ho lasciato io ;)
Domenica mattina, la sveglia suona alle 6 ma io sono già sveglio da due minuti. Mi succede sempre e la cosa mi preoccupa. Andare, non andare...
Gli altri sono bloccati a casa da influenze, pranzo coi suoceri ed altre menate simili. Quattro ore prima ha messo venti centimetri di polvere sui quaranta del giorno prima. Si va anche da soli malgrado mi piaccia poco non avere compagnia.
E così si parte, credevo fossi uno dei primi ma alle 8.15 c'è già una colonna di auto a 5 km dall'arrivo che procede a passo d'uomo. Parte la sfilata di immagini grottesche di persone che litigano mentre firmano pile di CID, gente alle prese con mezzo creato mentre cercano di montare le catene a -5° ed altre scenette da domenica mattina.
Ho fortuna e parcheggio nell'ultimo posto disponibile alle Regine. Esco, imbraccio i twin tip, metto arva e salgo. Comincia lo spettacolo.
Bosco delle Regine per scaldare i muscoli, la neve sembra farina, leggera come l'aria.
Il cielo si rischiara, tempo di salire alla Croce. Lo spettacolo è sempre fantastico.
Concentriamoci sulle cose importanti, hanno già cominciato a tracciare.
Risalgo sulla croce e mi lancio nel secret spot, talmente secret che hanno già macinato di brutto, o quasi.
Un piccolo angolo di paradiso.
La giornata prosegue in val di luce, passo molte volte dal tratto che collega il Gomito al vecchio snowpark. Polvere finissima di prima scelta.
Pranzo al Pulicchio, simpatica la grigliata messa su dagli organizzatori.
Nel pomeriggio infierisco senza pietà sul bosco delle Regine, a fine giornata (toglierò gli scarponi alle 17) le mie tracce vanno in doppia cifra.
In certi posti non ti stanchi mai di sciare, certi posti ti lasciano il segno...anche se a dire il vero il segno oggi gliel'ho lasciato io ;)