Vi posto, preso in prestito da altro sito, la spiegazione su un indice che osservò spesso e c'è ritengo fondamentale...
MJO ( Madden Julian Oscillation )
INTRODUZIONE
Nei tropici il tempo non è così prevedibile come nelle medie latitudini. Questo perché nelle medie latitudini stesse le variabili del tempo (nuvole,precipitazioni,vento,temperatura e pressione) sono largamente governate dalle onde di Rossby nell’alta troposfera. A testimonianza di quanto detto si puo’ dire che il tempo nelle regioni tropicali è meno pronosticabile per il periodo di 1/10 giorni a differenza delle medie latitudini dove prevalgono i moti d’onda.
La circolazione atmosferica nei tropici ha predominante struttura baroclina con divergenza e convergenza ai vari livelli , monitorata essenzialmente alle superfici isobariche di 200 hpa e 850 hpa che corrispondono rispettivamente all’alta e bassa troposfera.
Ci sono alcuni fenomeni cruciali nei tropici che influenzano il clima non solo nei tropici stessi ma anche nelle regioni extratropicali, tra questi , per esempio, ENSO (El Nino Southern Oscillation) , i Monsoni e appunto la Madden Julian Oscillation (MJO)
L’OSCILLAZIONE TROPICALE
Fino a poco tempo fa si pensava che le variazioni del tempo ai tropici fossero casuali. Nel 1971 Madden e Julian facendo studi sul regime dei venti zonali nel Pacifico tropicale trovarono un’oscillazione di 40/50 giorni. Fino agli inizi del 1980 a questa oscillazione , che cominciava a chiamarsi Madden e Julian Oscillation (MJO) , fu riposta poca attenzione e alcuni scienziati misero in dubbio il suo significato globale. Dal forte episodio di El Nino dell’82-83 si ricomincio’ a studiare la MJO come fenomeno di oscillazione intra-stagionale.
CHE COS’E’ LA MJO
La MJO è un oscillazione di nuvolosita’, precipitazioni, temperatura,pressione,vento che ha un ciclo di 30/60 giorni o 40/50 giorni riguardante l’intera troposfera tropicale, ma è piu’ evidente negli oceani Indiano e Pacifico. Le varie fasi della MJO (MJO umida e MJO secca) sono accompagnate nel loro incedere verso est , alla velocita’ di 5 m/s nell’emisfero est e di circa 10 m/s in quello ovest , da variazioni di:
1. OLR (Outgoing Long Radiation=radiazione ad onda lunga o infrarossa)
2. VELOCITA’ POTENZIALE (componente divergente del vento misurata in gradi di CHI-m2/s)
Poiche’ la maggior parte delle precipitazioni tropicali è convettiva e il top della nuvolosita’ è molto freddo, la MJO è perlopiu’ evidente nella variazione di radiazione ad onda lunga uscente (OLR), misurata attraverso il sensore ad infrarossi sul satellite. Ma cio’ non basta a trovare la MJO nelle zone dove c’è un’attivita’ di nubi non-convettive soprattutto al di fuori delle regioni calde dell’oceano nell’emisfero est. La velocita’ potenziale e la sua misura ci aiutano appunto a stimare la MJO nelle aree dove è assente l’attivita’ convettiva. Solitamente velocita’ potenziale positiva indica convergenza dei venti , negativa invece divergenza. Se prendiamo come riferimento la superficie isobarica di 200 hpa , l’affermazione precedente comporta:
VP+=CONVERGENZA A 200 HPA=DIVERGENZA AL SUOLO=BEL TEMPO
VP-=DIVERGENZA A 200 HPA=CONVERGENZA AL SUOLO=MALTEMPO
Abbiamo detto che a seconda della sua fase si suole distinguere tra:
• MJO UMIDA
• MJO SECCA
La MJO umida è caratterizzata da anomalie negative di OLR , divergenza a 200 hpa (anomalie negative di CHI). La negatività della OLR è indice di cospicua attivita’ convettiva associata quindi a forti precipitazioni.
La MJO secca è contraddistinta da anomalie positive di OLR, convergenza a 200 hpa (anomalie positive di CHI). La positività della OLR stavolta sta ad indicare assenza di nubi convettive e quindi aree con scarse precipitazioni.