nebbia

molte persone confondono i cambiamenti climatici con il riscaldamento globale. La nebbia rappresenta il termometro di questa confusione: in effetti la nebbia si verifica in corstanze ben precise: umidità e differenza di temperatura tra gli strati bassissimi dell'atmosfera (fredda al suolo) e quelli superiori (aria calda sopra). Un tipico esempio lo abbiamo in queste ultime settimane. In presenza dell'alta pressione mite con ventilazione assente, il freddo si deposita al suolo mentre poco più in alto circola aria calda. Non si ha nebbia con aria fredda in quota. Non si ha nebbia con ventilazione.

Quando molta gente pensa che una volta c'era più nebbia ed allora il clima era freddo, sbaglia in parte. Mentre infatti al suolo la nebbia garantiva nell'arco della giornata termiche in media o addirittura sotto media, in quota le termiche erano senza dubbio più calde della media.
E' questa una delle ragioni per cui oggi registriamo un andamento termico rilevato dalle stazioni meteo molto diverso rispetto a quello registrato dai satelliti, che inquadrano invece le termiche a 1500 metri circa. Mentre le stazioni meteo a causa dell'assenza di nebbia registrano valori alti, in quota i satelliti sin dal 2000 registrano un andamento addirittura calante: le termiche non crescono più ed anzi hanno cominciato a calare.

In effetti ai fini della nebbia ciò che rileva è il cambiamento climatico, non l'andamento termico.