Post by Marcus on Mar 21, 2016 13:11:15 GMT 1
In questi giorni di malattia mi sono fatto una cultura sul global warming grazie a tutti i documentari su rai5. A tutto ciò si sono aggiunti i dibattiti politici sulle piattaforme di estrazione gas/petrolifera oggetto del prossimo referendum. Ora, senza volerla buttare in politica (cosa fin troppo facile visto che ci sono dei partiti apertamente schierati nel voler impedire le estrazioni marine di gas e petrolio davanti alle nostre coste) mi permetto mestamente di osservare alcune cose:
1) vietare davanti alle nostre coste ( o per meglio dire al largo delle nostre coste, viste che 12 miglia marine non sono esattamente in prossimità delle coste) le estrazioni è una cosa certamente moralmente condivisibile, a patto però che ognuno di noi si renda conto che acquistare idrocarburi da altri Paesi ha un costo che si traduce alla fine dei salmi in maggiori tasse sui cittadini e maggiori costi sull'approvvigionamento energetico. E siccome penso che ognuno di noi vorrebbe poter risparmiare qualcosa quando paga la bolletta della luce, del gas e quando fa il pieno di benzina, allora invito a riflettere cosa vorrebbe dire iniziare un processo di dismissione, oltre che del nucleare, anche degli idrocarburi.
2) dire al prossimo referendum che si vuole chiudere il programma di estrazioni, non significa che nessuno potrà mai estrarre petrolio nell'adriatico. Come noto, gli Stati che fronteggiano le coste adriatiche (prima tra tutti la Croazia) potrebbero tranquillamente farlo nella parte di mare di competenza economica esclusiva loro. E siccome in alcuni punti questo confino si spinge sino a 15-16 miglia nautiche dalle nostre coste, voi capite bene che rischiamo di fare la stessa fine del nucleare: noi a fare i moralisti ed i francesi con la bolletta della luce un terzo della nostra e decine e decine di centrali nucleari piazzate davanti alle nostre alpi. La domanda sorge spontanea? ma se esplodessero basteranno le alpi a sbarrare le nubi tossiche? non so! chiedetelo ai californiani se 9000 km di distanza dal giappone siano stati sufficienti.
3) terza ed ultima questione: sta storia dei pannelli fotovoltaici deve finire... In questo momento ci sta costando 12 miliardi di euro all'anno e serve a soddisfare un fabbisogno energetico abbastanza limitato. Come oramai noto a tutti (poco ai media che su questo aspetto glissano di approfondire) i parchi eolici e solari (ma anche i pannelli privati installati su tetti e campi) avranno bisogno tra qualche anno di essere smaltiti e la prima domanda che mi viene in mente è: coma fa a definirsi rinnovabile una fonte di approvvigionamento che ogni 20 anni va smaltita completamente? quanto inquina produrre e smaltire tutto sto ben di Dio! Ragazzi, non stiamo parlando di due o tre pannelli solari. Facciamo un calcolo approssimativo:
la potenza installata ad oggi in Italia è più o meno 20 milioni di di kw .
Ora siccome per ogni kw più o meno si occupa una superficie di 8-10 metri quadri, ne deduco che 20.000.000 di kw per 9 metri quadri medi, equivalgono a 180 km quadrati!!!!
In sostanza, tra qualche anno ci troveremo a dover smaltire solo in Italia (ammesso che non si costruisca nessun altro impianto solare o fotovoltaico) circa 25.700 campi da calcio come San Siro, pieni di pannelli. La cosa che quindi mi fa rabbrividire è non tanto per quale ragione nessuno ne parli ma piuttosto come sia possibile che i verdi e le associazioni ambientaliste non si siano poste il problema.
Senza ovviamente andare ad analizzare cosa accadrà sugli impianti che nessuno avrà la convenienza di smaltire, gestiti da società che nel frattempo verranno messe in liquidazione (dopo aver succhiato per anni incentivi e proventi). Immaginiamo un parco fotovoltaico in un campo o sul tetto di un'abitazione. Immaginiamo che dopo 20 anni inizierà a subire gli effetti delle intemperie: la silice inizierà a sfaldarsi e a disperdersi nell'ambiente: inquinerà aria dei centri abitati come lo ha già fatto l'eternit ed inquinerà anche le nostre falde acquifere. Ricordate! non uno o due pannelli ma 25.000 campi di san siro!! A livello globale siamo secondi solo alla germania e la produzione è decisamente in crescita!
Per lo stesso ragionamento di prima ci chiediamo quindi a livello globale le fonti rinnovabili quanto costeranno al nostro ambiente: gli ultimi dati parlano di 177 GW di produzione per una superficie, grossolanamente stimata in circa 250.000 campi da calcio come San Siro. La domanda sorge spontanea: dove verranno buttati questi 250.000 campi da calcio? la produzione da pannelli solari, può definirsi rinnovabile? è davvero pulita? a voi le logiche conclusioni.
Ed allora quale dovrebbe essere la nuova frontiera energetica? semplice: consumare meno. Ciò non significa necessariamente rinunciare allo sviluppo ma anzi significherebbe esattamente il contrario: un individuo intelligente cerca sempre di ottimizzare le risorse e mai di consumarne di più inutilmente. Immaginiamo per un istante che nel mondo occidentale, il maggior responsabile dell'inquinamento del Pianeta, si vendessero solo auto che anzichè fregare sulle emissioni (vedi caso wolkswagen) consumassero un litro di gasolio per fare 100 km. Immaginiamo che i consumi elettrici potessero essere decimati grazie all'utilizzo di luci led; immaginiamo che lo Stato italiano anzichè versare 12 miliardi di euro annui per incentivi, avesse destinato per un solo anno i 12 miliardi di euro per sostituire tutte le luci pubbliche con led. Immaginiamo che strade e piazze potessero essere illuminate consumando un centesimo di quanto si consuma adesso. Immaginiamo che ciò sia SCIENZA e che invece la scienza non sia un crocchio di studiosi che ha speso 30 anni per giustificare la produzione di 250.000 campi da calcio di pannelli solari.
1) vietare davanti alle nostre coste ( o per meglio dire al largo delle nostre coste, viste che 12 miglia marine non sono esattamente in prossimità delle coste) le estrazioni è una cosa certamente moralmente condivisibile, a patto però che ognuno di noi si renda conto che acquistare idrocarburi da altri Paesi ha un costo che si traduce alla fine dei salmi in maggiori tasse sui cittadini e maggiori costi sull'approvvigionamento energetico. E siccome penso che ognuno di noi vorrebbe poter risparmiare qualcosa quando paga la bolletta della luce, del gas e quando fa il pieno di benzina, allora invito a riflettere cosa vorrebbe dire iniziare un processo di dismissione, oltre che del nucleare, anche degli idrocarburi.
2) dire al prossimo referendum che si vuole chiudere il programma di estrazioni, non significa che nessuno potrà mai estrarre petrolio nell'adriatico. Come noto, gli Stati che fronteggiano le coste adriatiche (prima tra tutti la Croazia) potrebbero tranquillamente farlo nella parte di mare di competenza economica esclusiva loro. E siccome in alcuni punti questo confino si spinge sino a 15-16 miglia nautiche dalle nostre coste, voi capite bene che rischiamo di fare la stessa fine del nucleare: noi a fare i moralisti ed i francesi con la bolletta della luce un terzo della nostra e decine e decine di centrali nucleari piazzate davanti alle nostre alpi. La domanda sorge spontanea? ma se esplodessero basteranno le alpi a sbarrare le nubi tossiche? non so! chiedetelo ai californiani se 9000 km di distanza dal giappone siano stati sufficienti.
3) terza ed ultima questione: sta storia dei pannelli fotovoltaici deve finire... In questo momento ci sta costando 12 miliardi di euro all'anno e serve a soddisfare un fabbisogno energetico abbastanza limitato. Come oramai noto a tutti (poco ai media che su questo aspetto glissano di approfondire) i parchi eolici e solari (ma anche i pannelli privati installati su tetti e campi) avranno bisogno tra qualche anno di essere smaltiti e la prima domanda che mi viene in mente è: coma fa a definirsi rinnovabile una fonte di approvvigionamento che ogni 20 anni va smaltita completamente? quanto inquina produrre e smaltire tutto sto ben di Dio! Ragazzi, non stiamo parlando di due o tre pannelli solari. Facciamo un calcolo approssimativo:
la potenza installata ad oggi in Italia è più o meno 20 milioni di di kw .
Ora siccome per ogni kw più o meno si occupa una superficie di 8-10 metri quadri, ne deduco che 20.000.000 di kw per 9 metri quadri medi, equivalgono a 180 km quadrati!!!!
In sostanza, tra qualche anno ci troveremo a dover smaltire solo in Italia (ammesso che non si costruisca nessun altro impianto solare o fotovoltaico) circa 25.700 campi da calcio come San Siro, pieni di pannelli. La cosa che quindi mi fa rabbrividire è non tanto per quale ragione nessuno ne parli ma piuttosto come sia possibile che i verdi e le associazioni ambientaliste non si siano poste il problema.
Senza ovviamente andare ad analizzare cosa accadrà sugli impianti che nessuno avrà la convenienza di smaltire, gestiti da società che nel frattempo verranno messe in liquidazione (dopo aver succhiato per anni incentivi e proventi). Immaginiamo un parco fotovoltaico in un campo o sul tetto di un'abitazione. Immaginiamo che dopo 20 anni inizierà a subire gli effetti delle intemperie: la silice inizierà a sfaldarsi e a disperdersi nell'ambiente: inquinerà aria dei centri abitati come lo ha già fatto l'eternit ed inquinerà anche le nostre falde acquifere. Ricordate! non uno o due pannelli ma 25.000 campi di san siro!! A livello globale siamo secondi solo alla germania e la produzione è decisamente in crescita!
Per lo stesso ragionamento di prima ci chiediamo quindi a livello globale le fonti rinnovabili quanto costeranno al nostro ambiente: gli ultimi dati parlano di 177 GW di produzione per una superficie, grossolanamente stimata in circa 250.000 campi da calcio come San Siro. La domanda sorge spontanea: dove verranno buttati questi 250.000 campi da calcio? la produzione da pannelli solari, può definirsi rinnovabile? è davvero pulita? a voi le logiche conclusioni.
Ed allora quale dovrebbe essere la nuova frontiera energetica? semplice: consumare meno. Ciò non significa necessariamente rinunciare allo sviluppo ma anzi significherebbe esattamente il contrario: un individuo intelligente cerca sempre di ottimizzare le risorse e mai di consumarne di più inutilmente. Immaginiamo per un istante che nel mondo occidentale, il maggior responsabile dell'inquinamento del Pianeta, si vendessero solo auto che anzichè fregare sulle emissioni (vedi caso wolkswagen) consumassero un litro di gasolio per fare 100 km. Immaginiamo che i consumi elettrici potessero essere decimati grazie all'utilizzo di luci led; immaginiamo che lo Stato italiano anzichè versare 12 miliardi di euro annui per incentivi, avesse destinato per un solo anno i 12 miliardi di euro per sostituire tutte le luci pubbliche con led. Immaginiamo che strade e piazze potessero essere illuminate consumando un centesimo di quanto si consuma adesso. Immaginiamo che ciò sia SCIENZA e che invece la scienza non sia un crocchio di studiosi che ha speso 30 anni per giustificare la produzione di 250.000 campi da calcio di pannelli solari.