Solda 2 maggio 2021 apertura e chiusura stagione
May 3, 2021 10:46:12 GMT 1
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Post by fox on May 3, 2021 10:46:12 GMT 1
Parte tutto da un post su FaceBook, ormai venerdì mattina ero sconsolatissimo, non vedevo più speranze, avevo un po’ paura di scrivere su un social un invito esteso, il rischio che qualche vecchia conoscenza assetata di non solo sci si facesse viva mettendo a rischio la mia integrità mentale c’era, per questo ho postato un immagine semplice di una web cam con una faccia triste, ma a quell’immagine di Solda non riesce a trattenersi mia nipote, che commenta: VENGO IO! sento mia moglie, mi dice chiamala, partono una serie di messaggi dove esplicita la sua necessità di staccare la spina da casa, e anche se non scia da 7 anni ed è principiante, vuole venire con me, basta che zio, non mi abbandoni sulle piste!
Alle 12 prenoto l’unico appartamento disponibile su booking e siccome il tipo del noleggio non lo sento affidabile mi rivolgo a un negozio sportivo del forlivese che gentilmente si rende disponibile a fornirmi l’attrezzatura.
Alle 18 di venerdì siamo al noleggio, il tipo non ci molla, leggo l’invidia e la gioia per noi nei suoi occhi, ci dà il meglio che ha al prezzo più basso, ve lo meritate dice! Forse se lo avessi invitato sarebbe venuto anche lui.
Sabato mattina carico l’auto, faccio i lavori a casa per lasciare mia moglie nelle condizioni migliori perché 24 ore di assenza non si facciano sentire, alle 13 sono in auto, arrivo a solda ore 17:30 con una sola sosta pipì.
Siamo come alieni sulla terra, ci sistemiamo e alle 18 passeggiata sotto la pioggia, era importante e doveroso sgranchirci, l’altitudine si fa subito sentire, ma rimango colpito dal profumo del sottobosco che prevale su tutto, perfino sui gas di scarico delle macchine, che non ci sono! Il profumo è così intenso da fissarsi nella mia mente! Che buono il profumo di sottobosco!
Birretta in un bar, per lasciare 2 soldi a qualcuno della zona (come contributo naturalmente) e per dare un senso alla passeggiata, ma soprattutto perché non ci aspettavamo di trovare un bar aperto.
Purtroppo si è presentata una comitiva, che ha confermato il motivo per cui gli impianti li hanno tenuti chiusi, non è la seggiovia, la funivia o la pista il problema, ma il contesto intorno e in modo particolare l’incapacità di non fare festa delle comitive, in questo caso squadre sportive di agonisti non del posto, che tra l’altro sono anche stati richiamati inutilmente più volte al distanziamento.
Rientriamo a cenare, la pioggia si fa più intensa e con una scusa passo dalla macchina per controllare la temperatura, 3 gradi alle 19, e la testa è già lì, su è tutta neve, e qua sarà una notte da lampionaro… cena semplice, ci siamo portati tutto pronto da casa, la padrona ci aveva riservato un posto a nostra insaputa in un albergo… mannaggia se ce lo avesse detto prima…
Lascio la camera alla nipote, mi piazzo in cucina sul divano letto con gli scuri aperti, non dormo naturalmente, ancora non ci credo, ma la stanchezza prevale e alle 22 circa capitolo, la luce della neve che ha imbiancato anticipa la sveglia di un’ora, poco male mi gusto un po’ di nevicata e prima di colazione mi sparo 45 minuti di yoga per prepararmi all’evento dell’anno, ci sarà da tritare!
Alle 7:45 siamo in biglietteria, alle 8:00 in coda alla funivia, la ressa aumenta, mi nipote ha un calo di pressione mi sembrava un principio di attacco di panico, (inizio a temere per la sciata) va in bagno da sola e io le tengo il posto, un po’ di zucchero ma prima che parta la prima funivia ritorna, alla fine era un problema intestinale, forse si iniziava a cagare addosso dalla paura!
Alle 8:45 siamo in cima, ma la seggiovia che porta al Madriccio ancora non c’è, gli accumuli sono notevoli! Una volta su mia nipote si ferma subito al rifugio per un ultimo giro in bagno, io comincio a godere da solo, in mente avevo le parole di pippo, le prime sciate sono le più pericolose, quindi mi sono castrato, faccio solo le azzurre lasciando tritare agli agonisti, che conoscono la zona, quel ben di Dio, scelta saggia, perché quando ho deciso di buttarmi fuori, c’era ancora tanto posto vergine, soprattutto anche perché il fuori pista non è la mia specialità!
Piste poche, visibilità variabile, neve che scende sempre, che però ha garantisce condizioni invernali fino alle 14, momento in cui la visibilità era ridotta al nulla.
le piste nonostante la fresca nevicata sono rimaste sempre molto ben sciabili, venivo da brutte esperienze in cui erano solo gobbe dopo 2 ore di sci in seguito a nevicate abbondanti, ma complice lo scarso pendio e i pochi passaggi la goduria è rimasta tutta per noi seppur su due piste soltanto.
gli agonisti a mezzogiorno smettono di sciare e il comprensorio già vuoto si svuota del tutto lasciando un senso di paura sulle piste, qui puoi contare i turisti, che sono gli stessi che scendo con l’ultima funivia: 15-20 in totale che hanno colto l’attimo e non si sono fatti spaventare dal meteo.
Certo avrei potuto avere il sole e godermi la vista sulle splendide montagne dell’Ortles, certo avrei potuto avere piste dure fino alle 12 e molle di lì in avanti, con visibilità ottima curvoni da paura, ma volete mettere una giornata invernale il 2 di maggio??? Povera la mia nipote principiante in queste condizioni, un applauso a lei per la sua grinta e per non aver mai smesso, ogni tanto la doppiavo ma non l’ho mai lasciata sola, anche perché una coppia di amici come ha saputo che salivo, ci ha raggiunti partendo alle 19, dormendo a Trento per essere poi in pista sulle 9:30!
Non è cercare un bicchiere mezzo pieno, è un modo di concepire lo sci e lo sport, fino a un certo limite non esiste buono o cattivo tempo ma buono o cattivo equipaggiamento, io ho goduto veramente!
Una nota sugli assembramenti: potevano fare qualcosa di più per la calca a ingresso funivia, un serpentone invece della solito ammassamento di persone davanti al tornello.
in funivia, con la capienza al 40% si stava larghi, tutti con fp2 quasi correttamente indossata.
poi sulle piste libero tutti, ma obbiettivamente ci sta, code mai viste come neanche assembramenti!
Allego le foto di rito con l’ultima scattata in autostrada, la Paganella ancora carica di neve… incredibile stagione!
Alle 12 prenoto l’unico appartamento disponibile su booking e siccome il tipo del noleggio non lo sento affidabile mi rivolgo a un negozio sportivo del forlivese che gentilmente si rende disponibile a fornirmi l’attrezzatura.
Alle 18 di venerdì siamo al noleggio, il tipo non ci molla, leggo l’invidia e la gioia per noi nei suoi occhi, ci dà il meglio che ha al prezzo più basso, ve lo meritate dice! Forse se lo avessi invitato sarebbe venuto anche lui.
Sabato mattina carico l’auto, faccio i lavori a casa per lasciare mia moglie nelle condizioni migliori perché 24 ore di assenza non si facciano sentire, alle 13 sono in auto, arrivo a solda ore 17:30 con una sola sosta pipì.
Siamo come alieni sulla terra, ci sistemiamo e alle 18 passeggiata sotto la pioggia, era importante e doveroso sgranchirci, l’altitudine si fa subito sentire, ma rimango colpito dal profumo del sottobosco che prevale su tutto, perfino sui gas di scarico delle macchine, che non ci sono! Il profumo è così intenso da fissarsi nella mia mente! Che buono il profumo di sottobosco!
Birretta in un bar, per lasciare 2 soldi a qualcuno della zona (come contributo naturalmente) e per dare un senso alla passeggiata, ma soprattutto perché non ci aspettavamo di trovare un bar aperto.
Purtroppo si è presentata una comitiva, che ha confermato il motivo per cui gli impianti li hanno tenuti chiusi, non è la seggiovia, la funivia o la pista il problema, ma il contesto intorno e in modo particolare l’incapacità di non fare festa delle comitive, in questo caso squadre sportive di agonisti non del posto, che tra l’altro sono anche stati richiamati inutilmente più volte al distanziamento.
Rientriamo a cenare, la pioggia si fa più intensa e con una scusa passo dalla macchina per controllare la temperatura, 3 gradi alle 19, e la testa è già lì, su è tutta neve, e qua sarà una notte da lampionaro… cena semplice, ci siamo portati tutto pronto da casa, la padrona ci aveva riservato un posto a nostra insaputa in un albergo… mannaggia se ce lo avesse detto prima…
Lascio la camera alla nipote, mi piazzo in cucina sul divano letto con gli scuri aperti, non dormo naturalmente, ancora non ci credo, ma la stanchezza prevale e alle 22 circa capitolo, la luce della neve che ha imbiancato anticipa la sveglia di un’ora, poco male mi gusto un po’ di nevicata e prima di colazione mi sparo 45 minuti di yoga per prepararmi all’evento dell’anno, ci sarà da tritare!
Alle 7:45 siamo in biglietteria, alle 8:00 in coda alla funivia, la ressa aumenta, mi nipote ha un calo di pressione mi sembrava un principio di attacco di panico, (inizio a temere per la sciata) va in bagno da sola e io le tengo il posto, un po’ di zucchero ma prima che parta la prima funivia ritorna, alla fine era un problema intestinale, forse si iniziava a cagare addosso dalla paura!
Alle 8:45 siamo in cima, ma la seggiovia che porta al Madriccio ancora non c’è, gli accumuli sono notevoli! Una volta su mia nipote si ferma subito al rifugio per un ultimo giro in bagno, io comincio a godere da solo, in mente avevo le parole di pippo, le prime sciate sono le più pericolose, quindi mi sono castrato, faccio solo le azzurre lasciando tritare agli agonisti, che conoscono la zona, quel ben di Dio, scelta saggia, perché quando ho deciso di buttarmi fuori, c’era ancora tanto posto vergine, soprattutto anche perché il fuori pista non è la mia specialità!
Piste poche, visibilità variabile, neve che scende sempre, che però ha garantisce condizioni invernali fino alle 14, momento in cui la visibilità era ridotta al nulla.
le piste nonostante la fresca nevicata sono rimaste sempre molto ben sciabili, venivo da brutte esperienze in cui erano solo gobbe dopo 2 ore di sci in seguito a nevicate abbondanti, ma complice lo scarso pendio e i pochi passaggi la goduria è rimasta tutta per noi seppur su due piste soltanto.
gli agonisti a mezzogiorno smettono di sciare e il comprensorio già vuoto si svuota del tutto lasciando un senso di paura sulle piste, qui puoi contare i turisti, che sono gli stessi che scendo con l’ultima funivia: 15-20 in totale che hanno colto l’attimo e non si sono fatti spaventare dal meteo.
Certo avrei potuto avere il sole e godermi la vista sulle splendide montagne dell’Ortles, certo avrei potuto avere piste dure fino alle 12 e molle di lì in avanti, con visibilità ottima curvoni da paura, ma volete mettere una giornata invernale il 2 di maggio??? Povera la mia nipote principiante in queste condizioni, un applauso a lei per la sua grinta e per non aver mai smesso, ogni tanto la doppiavo ma non l’ho mai lasciata sola, anche perché una coppia di amici come ha saputo che salivo, ci ha raggiunti partendo alle 19, dormendo a Trento per essere poi in pista sulle 9:30!
Non è cercare un bicchiere mezzo pieno, è un modo di concepire lo sci e lo sport, fino a un certo limite non esiste buono o cattivo tempo ma buono o cattivo equipaggiamento, io ho goduto veramente!
Una nota sugli assembramenti: potevano fare qualcosa di più per la calca a ingresso funivia, un serpentone invece della solito ammassamento di persone davanti al tornello.
in funivia, con la capienza al 40% si stava larghi, tutti con fp2 quasi correttamente indossata.
poi sulle piste libero tutti, ma obbiettivamente ci sta, code mai viste come neanche assembramenti!
Allego le foto di rito con l’ultima scattata in autostrada, la Paganella ancora carica di neve… incredibile stagione!